lunedì 18 marzo 2024

Il mistero è chi fa figli. Magra consolazione

Nell'episodio del suo podcast Morning del 23 febbraio, Francesco Costa è ritornato sull'argomento di quanto nell'Italia di oggi sia ancora difficile conciliare famiglia e lavoro per le donne; se ne era già occupato il 6 dicembre scorso, e io ne parlai in un post qualche giorno dopo. All'epoca scrivevo «Oramai mi sono rassegnata all'idea che il mio tempo per diventare mamma sia scaduto... ma se per miracolo dovessi riuscire a portare a termine una gravidanza...». Un mese fa, però, mi è arrivata la quasi-certezza che non potrà esserci nessun miracolo (io peraltro neppure ci credo, nei miracoli). Mi sono resa conto che del mio tardivo desiderio di maternità avevo già accennato a febbraio dell'anno scorso, quando scrivevo «L'idea di avere un figlio non l'ho ancora accantonata definitivamente». Oramai, invece, mi tocca evitare il più possibile le pause caffè con la collega che è arrivata a gennaio; ha quattro anni meno di me, è mamma di tre bambine, una di 9 anni e due gemelle di 6, e quando si chiacchiera è pressoché inevitabile – oltreché comprensibile – che parli di loro. Per me è sempre un colpo al cuore, non posso farci niente. :'-(

Comunque, ecco la trascrizione di quanto detto dal vicedirettore de Il Post sull'argomento il 23 febbraio.

Vi leggo questa mail che potrebbe farvi arrabbiare, metto le mani avanti, ma perché potrebbe farvi arrabbiare? Comunque meno di quello che c'è a pagina 24 su Repubblica, cioè un'intervista a una donna che ha raccontato di essere stata costretta dalla sua azienda a fare il test di gravidanza nel bagno dell'azienda: costretta dai suoi responsabili. «Se non lo fai ti licenzio». Lei ha accettato, è andata in bagno, ha fatto il test, era negativo, è tornata fuori, poi però ha capito che era stato un enorme abuso e si è rivolta ai sindacati. E uno può pensare: vabbè, questa è una storia che finisce sui giornali proprio per quanto sia eclatante, ma nel suo essere eclatante è anche rara. Con queste modalità probabilmente è rara, per fortuna. Però sentite cosa mi ha scritto tra molte altre un'ascoltatrice di Morning:
«Ho 38 anni, – scrive – sono mamma di un bambino di tre. Lavoro nel settore culturale dello spettacolo: come immaginerai gli stipendi non sono alti, soprattutto se vivi in una città ormai sempre più cara come Milano. A un certo punto, tra molti timori, tra queste difficoltà economiche, decidiamo di cercare un secondo figlio, e quindi a gennaio rimango incinta. Per uno strano scherzo del destino, a dieci giorni dal mio test di gravidanza ricevo una mail da un'importante struttura cinematografica milanese presso cui mi ero candidata un anno fa, e ora a un anno di distanza hanno aperto una posizione: vogliono farmi un colloquio conoscitivo. Decido di presentarmi al colloquio nonostante il mio stato interessante, faccio tre colloqui, e all'ultimo i soci mi comunicano che mi hanno scelto: mi fanno anche una buona proposta economica. Io nel frattempo sono alla decima settimana di gravidanza: legalmente potrei non dire nulla, ma l'ambiente di lavoro è piccolo, mi piacerebbe iniziare nella maggior trasparenza possibile, sono scioccamente fiduciosa, quindi prendo coraggio, li chiamo e li informo che accetto volentieri la proposta, ma vorrei avvisarli che sono incinta alla decima settimana. La persona delle risorse umane dice che ne deve parlare con i soci, che mi farà sapere. Giusto oggi, proprio poco dopo aver ascoltato la tua puntata, quella in cui si parlava dei figli, ricevo una telefonata: l'azienda è costretta a ritirare la proposta, grazie e arrivederci. Nessuna telefonata dai soci, nessuna mail, nessun "Ci piacerebbe che potesse comunque collaborare al rientro dalla maternità". Mai come oggi la tua frase "Il mistero è chi fa figli" mi è sembrata più tristemente appropriata».

Ve l'avevo detto che vi faceva arrabbiare, giustamente.

domenica 17 marzo 2024

Non credere ai tuoi occhi!

Negli ultimi tempi sui social è sempre più frequente imbattersi in immagini che sembrano fotografie, ma sono troppo assurde per essere reali... e infatti si tratta di fotomontaggi oppure, più spesso, di creazioni di un'intelligenza artificiale generativa.

Ad esempio, guarda la "foto" qui sotto.

A tal riguardo, la pagina Facebook Scienze Naturali scrive...

Breve storia triste: questo atroce fotomontaggio (o realizzato con l'IA, non saprei) ha raggiunto quasi 25mila condivisioni.
La didascalia parla di un fantomatico baobab in fiore, evento che avverrebbe una volta ogni 50 anni. E per qualche strano motivo, il fotomontaggio è stato ambientato in un paese asiatico come si deduce dagli edifici sullo sfondo, non propriamente l'ambiente in cui proliferano i baobab. [In effetti, secondo Wikipedia, il genere comprende otto specie: sette diffuse in Africa (di cui sei endemiche del Madagascar) e una in Australia, NdC]
Perché è una storia triste? Perché evidenzia tragicamente come la gente creda a qualsiasi cosa possa leggere su internet, il che è veramente pericoloso per molteplici motivi. Insomma, non ci meravigliamo se il mondo pullula di terrapiattisti e complottisti vari.

E guarda quest'altra immagine qua sotto, tratta dalla pagina Facebook di Amare la montagna, che sembra immortalare la stupefacente opera di un artista realizzata intagliando la neve.

Nei commenti si alternano utenti che, avendola presa per vera, rimangono estasiati ad altri che osservano «Ma non vi rendete conto che è opera dell'AI?!»... e non ho il coraggio di controllare se i primi sono più numerosi dei secondi, ma temo proprio di sì.

P.S.: Mi sono resa conto che un post con titolo e argomento molto simili l'avevo già pubblicato quasi un anno fa...

sabato 16 marzo 2024

I maschi alfa dal punto di vista informatico

Recentemente mi sono imbattuta nello screenshot di un tweet del norvegese Glenn F. Henriksen (il quale ha ammesso che non si tratta di una sua creazione originale, ma che circolava già da anni).

When men refer to themselves as "alpha males", I hear that in the context of software, where alpha versions are unstable, missing important features, filled with flaws, and not fit for the public.

... ovvero...

Quando gli uomini si riferiscono a se stessi come "maschi alfa", io lo intendo nel contesto del software, dove le versioni alfa sono instabili, prive di funzionalità importanti, piene di difetti e non adatte al pubblico.

Geniale, no? :-D

venerdì 15 marzo 2024

Tra bene e male, tra legge e caos

Sui social è abbastanza frequente imbattersi in memi del tipo alignment chart (tabella di allineamento). Ma da dove hanno origine?

Citando la pagina della Wikipedia italiana Allineamento (giochi di ruolo)...

L'allineamento è la caratteristica utilizzata da alcuni giochi di ruolo per riassumere attraverso canoni ben delineati l'atteggiamento morale, etico e psicologico dei personaggi giocanti, non giocanti e mostri. Per esempio semplificando al massimo, nella prima edizione di Dungeons & Dragons l'allineamento indicava se un personaggio era tendenzialmente buono, malvagio o neutrale.
Nella prima edizione di Dungeons & Dragons gli allineamenti possibili erano tre: Legale, Neutrale e Caotico, ed indicavano in linea di massima il profilo morale del personaggio. Non indicava se il personaggio fosse "buono" o "malvagio", ma piuttosto il suo modo di comportarsi e d'intendere la vita.
A partire da Advanced Dungeons & Dragons prima edizione e fino alla 3.5 i possibili allineamenti diventano nove e ruotano attorno alle due dicotomie "bene/male" e "legge/caos" ed esprimono come il personaggio si pone eticamente rispetto alle leggi, alle convenzioni ed alle tradizioni.

Traducendo dalla pagina della Wikipedia inglese Alignment (Dungeons & Dragons)...

Il meme di Internet della tabella di allineamento classifica in modo umoristico vari elementi, spesso personaggi di opere della cultura pop, in una griglia tre per tre.

Segue un paio di link esplicativi: Alignment Chart Memes are Back and Better Than Ever e Alignment Charts | Know Your Meme.

Concludo proponendo alcuni esempi di alignment chart; se necessario, cliccaci sopra per ingrandirli.






giovedì 14 marzo 2024

Chiusure stradali particolarmente fastidiose

Dando una sistemata alle immagini che ho scaricato da internet nel corso dei mesi – una delle mie innumerevoli piccole manie ;-) – ne ho trovate due che presentano un evidente nesso: eccole! :-D


[Stasera il mio "sbatti" bloggatorio risulta proprio ridotto al minimo, me ne rendo conto... ma il fatto è che è stata una settimana veramente stremante, soprattutto sul piano lavorativo. Meno male che quello che bisognava fare per forza in presenza l'ho fatto, così domani mi è concesso di lavorare da remoto. Adesso ti saluto e vado a godermi il meritato (?) sonno!]

mercoledì 13 marzo 2024

A parlare di Costituzione con Mattarella

Il cantante, autore, presentatore e attore – nonché ex docente di Matematica – Lorenzo Baglioni, divenuto popolare per il format delle canzoni didattiche che l'ha anche portato sul palco di Sanremo 2018 con Il congiuntivo, due settimane fa ha pubblicato un video musicale in cui spiega la Costituzione della Repubblica Italiana sotto forma di canzone rap.

E oggi ha incontrato al Palazzo del Quirinale, in un confronto aperto sull'attualità della summenzionata Costituzione Italiana, il Presidente Sergio Mattarella. Con lui c'erano altri creator tra i quali lo youtuber Fabio Rovazzi: entrambi hanno pubblicato la registrazione dell'evento, che mi riprometto di guardare non appena avrò un'oretta di tempo, sui rispettivi canali YouTube.

La foto che apre il post mostra Lorenzo Baglioni insieme al nostro amato Presidente Mattarella. Devo dire che, guardandola, ho benevolmente invidiato il cantante: "Sergione" è uno dei pochissimi personaggi pubblici che avrei veramente piacere di incontrare di persona, anche se conoscendomi sono pressoché certa che, se mai dovesse capitare, non riuscirei a proferire verbo per la soggezione! :-)

A proposito di Costituzione, mentre la Francia ha inserito nella sua il diritto all'aborto – è il primo Paese al mondo a farlo – in Italia ci dobbiamo preoccupare che non passino revisioni della Carta in senso peggiorativo... :-(

martedì 12 marzo 2024

Non è mai troppo tardi per migliorare il mio inglese

Sono iscritta da un po' al canale YouTube di Aurora’s Online Language Lessons – Aurora, che immagino sia di madrelingua italiana ma dovrebbe avere ormai messo radici nel Regno Unito, è presente pure su Facebook – e, anche se i suoi video escono meno spesso rispetto a un tempo e sono abbastanza brevi, li trovo piuttosto divertenti e soprattutto utili per migliorare il mio inglese, in particolare la pronuncia e la comprensione del parlato che sono i miei due talloni d'Achille.

Ecco quattro suoi video che ho trovato per varie ragioni particolarmente degni di nota, in ordine cronologico crescente:

Ma adesso ti saluto e, prima di andare a dormire, mi dedico alla mia sessione serale di Duolingo versione free: non mi va di interrompere la serie positiva, che ha oramai superato i 50 giorni! :-)

lunedì 11 marzo 2024

Anche i fisici hanno un cuore! ;-)

Stasera riporto due post tratti dalla pagina Facebook di Storie Scientifiche – «Raccontiamo la vita e le scoperte degli uomini che hanno contribuito, con le loro idee e i loro sogni, al progresso scientifico» – che svelano il lato più intimo e privato di due celebri scienziati.
"Non appena sarai di nuovo qui, voglio dimenticare tutto ciò che non riguarda noi. Credo che sarebbe bene se durante questa estate la fisica venisse messa in un angolo buio, per essere ripresa più tardi, perché prima ho più da imparare da te che da tutti i trattati del mondo."
Così scriveva Werner Heisenberg [scopritore dell'omonimo principio di indeterminazione nonché Premio Nobel per la fisica nel 1932 "per la creazione della meccanica quantistica", NdC] a Elisabeth Schumacher. I due si conobbero la sera del 28 gennaio 1937 quando Heisenberg, accompagnato da due amici violinisti, si esibì al pianoforte. Lui si innamorò immediatamente di lei, e lei del suo Beethoven, rimanendo insieme fino alla fine dei loro giorni. Nella risposta di Elisabeth si legge perfettamente, come scrive Maria Popova nell'articolo che è al primo commento, "uno dei pilastri centrali della loro vita insieme: il sostegno incondizionato alla pienezza dell'essere dell'altro":
"Se in estate vorrai prenderti un po' di tempo libero dalla tua carissima fisica per me sarà, naturalmente, un po' come essere in paradiso. E puoi star certo che in seguito non mi dispiacerà mai se tu ti dedicherai per lunghi periodi nient'altro che alla fisica. Ha bisogno di te, lo so. E io sto bene da sola, quando so che tu mi ami.
“Cara Arline,
ti adoro, tesoro. So quanto ti piace sentirtelo dire ma non lo scrivo solo per questo: lo faccio perché scriverti mi scalda il cuore. È passato così tanto tempo dall'ultima volta che ti ho scritto ma so che mi perdonerai perché sai come sono fatto, cocciuto, realista e pensavo che scrivere non avesse senso.
Ma adesso, mia cara moglie, so di dover fare quello che ho sempre rinviato e che ho fatto così spesso in passato. Voglio dirti che ti amo. Che voglio amarti. Che ti amerò sempre. Faccio fatica a capire cosa significhi amarti ora che sei morta, ma ho ancora voglia di darti conforto e prendermi cura di te, così come voglio che tu mi ami e ti curi di me. Voglio affrontare i problemi con te, voglio fare piccoli progetti con te. Avevamo cominciato a imparare il cinese insieme, a usare un proiettore cinematografico. Non posso farlo anche adesso? No, sono solo senza di te: eri la mia "donna ideale" e l'istigatrice di tutte le nostre folli avventure. Quando ti sei ammalata, ti preoccupavi perché non potevi darmi certe cose di cui credevi avessi bisogno. Non avresti dovuto. Come ti ho detto, non avevo bisogno di nulla perché ti amavo tantissimo e in molti modi diversi. E adesso questo è ancora più vero: non puoi darmi niente, eppure ti amo così tanto che non potrei amare nessun'altra donna, né lo vorrei. Tu sei molto meglio di qualunque altra persona viva. So che mi darai dello sciocco, che vuoi vedermi pienamente felice e non desideri essere un ostacolo per me. Scommetto che sarai sorpresa di sapere che dopo due anni non ho nemmeno una fidanzata. Ma non puoi farci niente mia cara, e nemmeno io. Non capisco: ho conosciuto diverse ragazze, anche carine, e non voglio restare solo, ma dopo due o tre incontri non mi dicono più niente. Ci sei solo tu per me. Tu sei reale. Mia cara moglie, ti adoro.
Rich.
P.S. Scusami se non ti spedisco questa lettera, ma non conosco il tuo nuovo indirizzo.”
In foto Richard Feynman [premio Nobel per la fisica nel 1965 per l'elaborazione dell'elettrodinamica quantistica, NdC] alla sua prime moglie e storica fidanzata sin dalle a superiori Arline Greenbaum, morta a soli venticinque anni di tubercolosi.

domenica 10 marzo 2024

Alla scoperta delle cover

Nel locale dove abbiamo cenato ieri sera, come musica di sottofondo, veniva riprodotta una playlist composta da numerosi successi internazionali. A un certo punto si è sentita Don't Dream It's Over del gruppo rock australiano Crowded House. Che Alta marea di Antonello Venditti, tratta dal suo album del 1991 Benvenuti in Paradiso e nel cui video compariva una giovanissima Angelina Jolie, fosse una cover lo sapevo già, ma mi sa che questa è stata la prima volta che ho ascoltato l'originale. Godibili entrambe le versioni, sorvolando sulla differenza abissale tra i testi (qui quello in inglese e qui quello in italiano).

Ma la cover più imbarazzante che mi viene in mente fra quelle realizzate da un artista italiano è E chi se ne frega di Marco Masini, tratta dal suo album del 2001 Uscita di sicurezza, rifacimento di Nothing Else Matters dei Metallica. Cominciando dall'ascolto, per poi passare al confronto fra i testi (qui quello originale, qui quello "tradotto"), trovo ci sia soltanto da mettersi le mani nei capelli!!!

Siccome sono curiosa... hai per caso da segnalarmi qualche cover che superi in negativo l'obbrobrio prodotto da Masini (che ai suoi esordi, quando interpretava Ci vorrebbe il mare, mi piaceva, e pure parecchio)? Ma anche, per compensare, delle cover che si possano considerare migliori rispetto ai rispettivi originali già di buona qualità.

sabato 9 marzo 2024

Dopo l'8 marzo

Stamattina CARTONI MORTI ha pubblicato uno short video dal titolo Ora vogliamo la festa degli uomini nel quale immagina che il 9 marzo, cioè oggi, sia dedicato agli uomini in modo speculare a quella che ieri è stata la giornata internazionale della donna (International Women's Day). NON "festa della donna", chiaro?

[Comunque la giornata internazionale dell'uomo (International Men's Day) esiste davvero, e si celebra il 19 novembre... ironia della sorte, la stessa data della giornata mondiale del gabinetto (World Toilet Day)]

Il video comincia con gli auguri rivolti dalle donne all'uomo... e mi è venuto naturale ricollegare questo aspetto al momento in cui ho messo piede in ufficio ieri. Da più parti mi sono sentita dire «Auguri!», e l'educazione ricevuta mi ha imposto di rispondere semplicemente «Grazie!», mentre tra me e me pensavo «Auguri de che?! Mica è il mio compleanno!». ;-) (Sul lavoro il mio lato sarcastico rimarrà sconosciuto, mi sa)

Colgo l'occasione per proporre un testo di Vera Gheno che ieri è circolato parecchio, evidenziando in grassetto i punti che mi riguardano di più.

Un papà che sta con i figli è un papà, non un mammo.
Un uomo che condivide con la propria partner il peso dei lavori di casa è un uomo che condivide con la propria partner il peso dei lavori di casa, non "uno che aiuta".
Una donna al vertice è una donna al vertice, non una che è andata a letto con le persone giuste.
Una donna al volante è una donna al volante, non un pericolo costante.
Una donna brizzolata è una donna brizzolata, non una che non si cura.
Una donna che lavora è una donna che lavora, non una che trascura la famiglia.
Una donna che nella vita ha avuto tanti partner è una donna che nella vita ha avuto tanti partner, non una ninfomane.
Una donna che parla in maniera assertiva delle cose che conosce bene è una donna che parla in maniera assertiva delle cose che conosce bene, non una aggressiva.
Una donna che ti dice no all'ultimo momento è una donna che ti dice no all'ultimo momento, non "dice no ma in realtà è sì".
Una donna che urla durante una lite è una donna arrabbiata, non un'isterica.
Una donna che vive da sola è una donna che vive da sola, non una zitella.
Una donna con figli è una donna con figli, non una Donna con la D maiuscola.
Una donna eccentrica è una donna eccentrica, non una pazza.
Una donna non sposata è una donna non sposata, non una signorina.
Una donna senza figli è una donna senza figli, non una madre mancata.
Una donna sessualmente disinibita è una donna sessualmente disinibita, non una tr*ia.
Una donna vestita in maniera sexy è una donna vestita in maniera sexy, non un "bocconcino".
Una femminista è una donna che desidera una società senza iniquità sociali, non una “che ce l’ha con gli uomini”.
Una professoressa è una professoressa, un'avvocata è un'avvocata, una medica è una medica, un'ingegnera è un'ingegnera, una giudice è una giudice, una dottoressa è una dottoressa, non una "signora".
Una ragazzina a cui piace vestirsi comoda è una ragazzina a cui piace vestirsi comoda, non un maschiaccio.

Ieri i The Jackal hanno riproposto l'introduzione di un video che avevano pubblicato qualche mese fa, dal titolo Come le FEMMINE, nel quale Ciro si risveglia da un coma durato dieci anni e scopre che il mondo nel frattempo è cambiato moltissimo: sembra proprio che gli stereotipi di genere secondo cui certe cose sono "da maschi" e altre "da femmine" siano un retaggio del passato! Ma sarà davvero così?